Evento Club – Terme di Saturnia
Giuseppe Salomone di Anima Sgr ci ha descritto quali sono le opportunità nel Direct Lending in Italia partendo dalla presentazione di ANIMA Holding, società quotata sul listino di Borsa Italiana che controlla interamente ANIMA Sgr, primo asset manager indipendente in Italia, con circa 187 miliardi di euro in AUM e ANIMA Alternative SGR di nuova costituzione, dedicata agli investimenti in strumenti illiquidi e che avvierà la propria operatività con un primo fondo di direct lending.
ANIMA ha fatto il suo esordio nel mondo degli investimenti alternativi, per rispondere all’esigenza della Clientela Istituzionale in un panorama di tassi zero/negativi, sostenere l’economia reale italiana e diversificare e complementare le aree di business del Gruppo ANIMA.
Il target di Anima è rappresentato dalle PMI che in Italia sono circa 180.000, di cui 7.000 rispondono alle metriche di fatturato, di Ebidta e di margine che ci vedono investire nel fondo.
Analizzando le conseguenze del COVID-19, Salomone ha riportato i risultati di una recente analisi di mercato dell’Area Studi di Mediobanca fatta su un campione di 2.120 società italiane che ha riassunto la gravità della crisi economica in atto e le similitudini con la precedente crisi del 2008/2009: l’esposizione delle banche in Italia nei confronti della clientela corporate è diminuita da € 995 mld nel 2011 fino a € 708 mld alla fine del 2019; nello stesso periodo lo stock di non performing loans è aumentato da € 81 mld nel 2011 fino a € 159 mld nel 2016. Il sistema bancario è stato estremamente efficace nel ridurre tale esposizione fino a € 57 mld a fine 2019 ed è molto probabile che l’impatto del Covid-19 sulla qualità del portafoglio crediti delle banche sarà molto negativo.
Considerando la correlazione tra l’evoluzione della qualità del credito e la propensione delle banche ad erogare nuovi crediti (e viceversa) si può temere nei prossimi mesi un’ulteriore contrazione del credito bancario (simile a quella sperimentata tra il 2012 ed il 2015).
Nei prossimi anni sarà testata la capacità del mercato italiano dei mini-bonds a gestire la fase di rimborso di emissioni arrivate a scadenza.
Nel 2020 sono scaduti € 805m di mini-bonds, mentre €766m, €577m e €575m saranno rimborsati nel 2021, 2022 e 2023 rispettivamente.
Secondo Anima l’impatto della pandemia di COVID-19 renderà più difficile il ricorso al mercato pubblico dei capitali per rifinanziare emissioni in scadenza e si apriranno ampi spazi di mercato agli operatori di direct lending in particolare per supportare le necessità di finanziamento a medio/lungo termine delle PMI italiane.
In risposta alle esigenze specifiche delle controparti, il fondo proporrà alle PMI, soluzioni flessibili, su misura con attenzione ai principi ESG.
La possibilità di strutturare soluzioni ad hoc consentirà al fondo di adeguarsi nel miglior modo alle esigenze delle aziende target e inoltre consentirà alla clientela del fondo di investire in uno strumento bilanciato tra il rischio associato all’investimento, grazie, ad esempio, alla prevalenza di strumenti di debito assistiti da garanzie reali e i ritorni attesi superiori a quelli di un portafoglio di debito senior grazie agli equity kicker e gli investimenti in equity di minoranza.
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