L’innovazione a supporto della Sanità Integrativa

Evento Club – Terme di Saturnia

L’intervento di Cristian Cuttini, partner Deloitte, è partito dall’assunto che oggi l’innovazione è un tema chiave per la sanità integrativa ed è importantissimo che quest’ultima ci investa.

Cristian Cuttini

Cuttini ha sottolineato che i fondi sanitari si trovano realmente in una posizione privilegiata per sviluppare innovazione ed evolvere il modello di business della sanità intermediata, in quanto in grado di conoscere sia i bisogni dei medici e delle strutture sanitarie sia degli assistiti. Ma come sarà possibile cambiare orizzonte e passo per i fondi sanitari? 

Almeno intervenendo, sostiene Deloitte, su tre diversi livelli di lettura: il primo riguarda il passaggio dal concetto di rimborso ed erogazione delle prestazioni ad un concetto di servizio, occorre infatti diventare dei “consulenti” fidati degli assistiti; il secondo consiste nel cambiare passo rispetto alle relazioni con le strutture sanitarie, che oggi sono convenzionamenti e che invece devono diventare partnership; il terzo è valorizzare l’enorme numero di informazioni a disposizione che i fondi hanno.

Se pensiamo al primo punto ovvero come diventare “consulenti” degli assistiti, la logica è quella di arricchire l’offerta di copertura ed assistenza mutualistica con nuovi servizi. 

Partendo dalla catena del valore della salute che prevede informarsi, prevenire, accedere alle cure ed essere assistiti, dobbiamo pensare a quella che è la domanda di servizi da parte degli assistiti e dei cittadini. Per esempio è importante considerare quanto sia fondamentale avere accesso ad informazioni certificate e di qualità in un contesto non molto chiaro come quello attuale. Dato indicativo a riguardo è che l’accesso ai siti, blog ed informativi sul mondo della salute è cresciuto nel periodo Covid del 3.000%. 

Inoltre è fondamentale offrire un orientamento sulla qualità delle strutture sanitarie sia dal punto di vista dei prezzi che delle prestazioni erogate, ma anche sulla prevenzione, sui check-up ed infine, mai come ora, sui vaccini. Altro aspetto importante che su cui si soffermato Cuttini riguarda il recente sviluppo, accelerato durante il Covid, di forme di accesso alternativo alle strutture tradizionali per ricevere cure, parliamo di consegna farmaci a domicilio, booking online e video consulti.

Lungo questa catena del valore già ci si sta muovendo, infatti milioni di euro sono stati investiti da parte di provider che si occupano del mondo della sanità intermediata, ma anche da parte di start up che a seguito della pandemia hanno iniziato a fare importanti volumi.

La domanda che ci sorge spontanea è perché ad oggi l’innovazione non sta avendo livelli di adoption che ci si aspetterebbe rispetto al potenziale? La risposta, ha rilevato Deloitte, è perché tutto risulta essere troppo complesso, tanti sono i servizi, ma spesso troppo complicati, manca la comunicazione dell’esistenza di questi ultimi agli assistiti e spesso questi servizi non rispondono all’esigenza di avere un interlocutore fidato con cui confrontarsi, come il medico personale o la struttura sanitaria di fiducia. 

Per concludere Cuttini non ha tralasciato il tema dell’antifrode, considerando infatti  che tutta l’attività della sanità integrativa genera una grandissima quantità di dati, sarà auspicabile un’operazione di sistema che utilizzi le basi dati già in essere per ottimizzarne l’efficienza e la redditività e rimetterla poi a disposizione degli iscritti investendo in innovazione.

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