I servizi di telemedicina in Italia: esiste uno spazio per la Sanità integrativa?

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Cristina Masella, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, ha presentato un’interessante ricerca svolta nel 2020 sullo sviluppo della telemedicina in Italia.

Cristina_Masella

L’Osservatorio si occupa d’innovazione digitale in ambito sanitario da 14 anni, oggi studia in particolare i temi delle terapie digitali, televisite, telemedicina e intelligenza artificiale attraverso una ricerca collaborativa che unisce da un lato l’offerta di servizi di innovazione digitale e dall’altro gli utenti. La ricerca viene svolta tramite questionari e studi di caso, studiando l’innovazione e cosa sta cambiando nelle aziende sanitarie in ambito digitale e tramite attività di comunicazione, diffondendo la conoscenza sui temi dell’innovazione digitale nella Sanità nelle istituzioni, aziende sanitarie e cittadini. 

La ricerca del 2020 parte dalla normativa sulla telemedicina attualmente vigente, che per anni è stata ferma e che adesso ha subito una rapidissima evoluzione. Prima si parlava solo di progetti di ricerca poi di alcune linee guida regionali, ma mai tradotte in tariffe e mai entrate nei nomenclatori, adesso con il Covid la sanità digitale ha subito un’accelerazione e di conseguenza la relativa normativa.

Sono uscite infatti ulteriori linee guida dell’ISS per aiutare la rete dei MMG e ospedali a gestire a distanza il triage e il monitoraggio dei pazienti Covid e tutto questo si è portato dietro la nuova normativa e le televisite hanno avuto uno spazio di rimborso ufficiale all’interno di alcune regioni.

Tra i dati emersi dalla ricerca, quello sull’opinione in merito alla telemedicina di medici e cittadini sembra essere molto interessante: su un campione di 740 MMG il 62% dei medici risulta “Convertito” ovvero ha cambiato idea in positivo sul digital health e su un campione di 1000 cittadini circa un cittadino su 3 vorrebbe sperimentare una Tele-visita con il proprio MMG.

Un tema su cui bisognerà lavorare, sottolinea la Casella, sarà il problema delle competenze poichè una parte dei cittadini appartenenti alla fascia anziana (40% tra gli over65) dichiara di avere paura di non essere in grado di usare la tecnologia e di non avere le competenze per farlo.

Lo studio della ricerca ha proseguito sul tema della diffusione della telemedicina nelle strutture sanitarie italiane ed eventuali investimenti in questa, facendone emergere un dato positivo: il 78% dei Direttori reputa la Telemedicina un ambito di innovazione molto rilevante e il 79% dei CIO dichiara che nel 2020 ci sarà un aumento dei budget su questo ambito.

La ricerca si è conclusa con la mappatura delle strutture che stanno portando avanti progetti di Tele-visita, rilevandone tre delle più importanti: presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele è stata infatti implementata una piattaforma per effettuare visite specialistiche, Tele-consulto tra specialisti e servizi di engagement e continuità di cura del paziente (questionari online, reminder, invio referti); l’ASL Roma 3 ha invece implementato una piattaforma di Telemedicina con l’obiettivo di migliorare la presa in carico dei pazienti fragili, integrando tutti gli attori ospedalieri e territoriali interessati; infine Il Policlinico Gemelli ha attivato un servizio di visita a distanza a cui possono accedere i pazienti dimessi o in follow-up e tramite l’applicazione è possibile prenotare la visita, effettuare la visita e ricevere il referto.

In questo contesto s’inquadra la collaborazione tra Valore in Sanità e il Politecnico di Milano che ha istituito un Comitato tecnico-scientifico per avviare un progetto di sensibilizzazione alle potenzialità della telemedicina nella sanità integrativa.

L’obiettivi del progetto è quello di aiutare gli attori della sanità Integrativa a comprendere le motivazioni del crescente interesse per la telemedicina da parte di pazienti, medici e istituzioni; riflettere su come la sanità digitale potrebbe modificare alcune prassi oggi in uso e tracciare una roadmap per l’erogazione, anche in via sperimentale, di un pacchetto di telemedicina nella sanità integrativa.

Lo strumento selezionato per il progetto è stato quello dei Tavoli tecnico-scientifici coordinati dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità e supportati da Valore In Sanità. I tavoli che coinvolgeranno rappresentanti di istituzioni, aziende sanitarie, associazioni di clinici e di pazienti, associazioni di categoria, casse di previdenza e sindacati, discuteranno su tre temi chiave attraverso tre incontri che si svolgeranno nel 2021: il primo farà una riflessione sullo stato di attuazione della telemedicina in Italia esaminandone la terminologia, il quadro normativo aggiornato e le esperienze regionali e aziendali; il secondo affronterà il tema di quali sono le potenzialità cliniche della Telemedicina e quali aree terapeutiche sono più interessanti attraverso esempi di utilizzo nelle diverse specialità cliniche, evidenze scientifiche disponibili, requisiti organizzativi e benefici attesi ed infine il terzo servirà a capire quali risorse e quali spazi di intervento sono possibili per l’implementazione della telemedicina nella Sanità integrativa.

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