Evento Club Terme di Saturnia
Roberto Ascione, fondatore e CEO di Healthware Group, società internazionale di strategie e comunicazione nell’ambito del digital health, ci ha parlato della forte accelerazione della salute digitale avvenuta dopo il COVID-19.
Il digitale fa parte ormai della nostra vita quotidiana: siamo immersi in piattaforme tecnologiche alle quali doniamo, consapevolmente e non, tantissimi dati anche di rilevanza sanitaria e disponiamo di una tecnologia, anche indossabile al consumo, di grande potenza e adatta ad essere sfruttata dalla telemedicina, basta pensare all’avanzata tecnologia e capacità computazionale portatile e leggera di uno smartphone.
Negli ultimi 10 anni le tecnologie ci hanno insegnato a quantificare delle espressioni di salute e benessere che si sono poi evolute in capacità di digitalizzare comportamenti di interesse sanitario. Molti dispositivi nel tempo sono divenuti, tramite certificazioni, dispositivi medicali, ne è un esempio il Watch di Apple diventato medical device. Tanti altri dispositivi consumer in grado di fare della diagnostica a distanza in maniera semplificata sono diventate soluzioni clinicamente approvate, come KardiaMobile o SkinVision, che offre un sistema di triage e valutazione dei nevi del tutto automatico e basato sull’IA o OneDrop che ha rivoluzionato la gestione del diabete.
In questo scenario la pandemia da COVID-19 ha cambiato per sempre il nostro concetto di salute accelerando un cambiamento che quindi era già in corso. Il lockdown e il distanziamento sociale hanno forzato tutti gli stakeholder a sperimentare ed adottare nuove strategie di accesso ed erogazione delle cure. In questo contesto le soluzioni di digital health hanno avuto un ruolo centrale che non si esaurirà alla fine dell’emergenza, ma che diventerà uno scenario di trasformazione radicale.
Le persone sono il motore del cambiamento e l’innovazione spinta dai bisogni reali di quest’ultime sarà la chiave per il futuro della salute.Siamo nel momento del “tele-everything”, ha continuato Ascione, anche nell’ambito della salute: molte aziende innovative nel mondo hanno cambiato o modificato il loro modo di agire, il tipo di prodotti e i loro servizi per rispondere ai bisogni che il Covid ha generato.
Il mondo del Venture Capital questa trasformazione, dove le piattaforme di telemedicina giocheranno un ruolo sempre più importante, l’ha intercettata molto bene, i dati infatti parlano molto chiaro: al terzo trimestre di quest’anno si è già investito di più di tutto quello che si era investito l’anno scorso.
E in Italia? Ascione ci ha riportato un importante caso italiano, quello di Paginemediche, piattaforma integrata di telemedicina e servizi di digital health che ha risposto al Covid in maniera davvero interessante. Per far fronte all’emergenza, Paginemediche ha messo a disposizione la propria piattaforma e i propri servizi, realizzando soluzioni a supporto dei pazienti e dei medici. In particolare ha sviluppato un chatbot attraverso cui è possibile effettuare, senza alcuna richiesta di registrazione, il triage Covid-19 e sulla base dei sintomi dichiarati capire come è più giusto comportarsi.
La piattaforma è diventata lo strumento a disposizione di tutte le Istituzioni per facilitare la raccolta e l’elaborazione continua di dati epidemiologici utili per monitorare la diffusione della malattia, l’analisi retrospettiva e facilitare l’attività del medico, grazie ad sistema in costante aggiornamento sulla base delle Linee Guida del Ministero della Salute, delle linee guida internazionali e delle linee guida che le Società Scientifiche hanno rilasciato per i MMG.
Il sistema di video-visita gratuito dotato di dashboard è stato adottato spontaneamente da oltre 5.000 medici in due mesi e oltre 240.000 persone sono state gestite con questa piattaforma. Tutti i dati che la piattaforma gestisce sono anonimi e donati alla task force del Ministero della Salute e all’OMS, costituendo uno dei database più ampi al mondo. Sulla piattaforma ci sono 11.000 medici attivi che possono erogare video consulti e 2.000.000 utenti al mese.
A differenza di molte piattaforme digitali che cercano di disintermediare il medico, Paginemediche è partita dall’idea di fare l’emporwement del medico e della struttura, fornendo una serie di strumenti per intercettare quello che la tecnologia può offrire e fare meglio: il chatbot anamnestico con Intelligenza Artificiale per il supporto diagnostico; l’accesso smart, un sistema di accesso intelligente alla prenotazione di visite online, in studio e/o a domicilio; il sistema di video-visita e strumenti per la gestione remota come il libretto sanitario digitale; un sistema di monitoraggio a distanza che permette di raccogliere dati anche con l’ausilio di dispositivi connessi ed infine gestione della salute con programmi di prevenzione e consigli personalizzati sulla base dei dati biometrici.
Paginemediche è già una case history italiana per la sanità pubblica, infatti da ottobre è diventata la piattaforma di telemedicina globale dell’Ulss3 Serenissima rivolta ai Medici specialisti ambulatoriali e ospedalieri per video visite specialistiche, ai Medici di famiglia per video visita e telemonitoraggio sui propri assistiti e ai Medici USCA e specialisti per telecooperazione con MMG. Nel primo mese l’attività di telemedicina ospedaliera è stata eseguita da oltre 1.000 medici e in un mese ha prodotto oltre 700 video-visite specialistiche.
Ascione ha concluso dicendo che stiamo assistendo in ambito sanitario allo stesso cambio radicale che abbiamo vissuto nel travel, nel banking e in alte industrie. Tutto quello che potrà essere digitalizzato lo sarà, ma non assisteremo ad una “tecnologizzazione” della medicina, ma bensì ad una umanizzazione della cura, dove le tecnologie saranno in grado di togliere tempo agli operatori sanitari medici a favore di una maggiore capacità di empatizzare con i pazienti.
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